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Parlare di Costituzione per la Serenissima Repubblica di Venezia può apparire contraddittorio, poiché Venezia non si dotò mai di una Costituzione formale, intesa come legge fondamentale che regola la vita dello Stato. Eppure fu il fenomeno statuale più duraturo, con una storia di quasi quattordici secoli. Partendo da tale riflessione, Ivone Cacciavillani esamina la lunga vicenda lagunare, dai lontani periodi d'inizio - la Venezia emergente - ai fasti della Venezia trionfante, per indagare come sia stato possibile l'affermarsi e il consolidarsi del "mito di Venezia". Dove la Costituzione era solo il complesso delle regole di vita, che via via s'adattavano all'evoluzione del costume e del convincimento generale. Il tratto caratterizzante di questo fluido sistema normativo era il "senso dello Stato", reso vivo e attivo dalla partecipazione di tutti i cittadini. Una rigorosa elettoralità per i "carichi pubblici", una ferrea "contumacia" - divieto d'immediata rielezione allo stesso carico - e la brevità della relativa durata garantivano che, indistintamente, tutti potessero contribuire al governo della Repubblica.