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Possono davvero le ombre cantare il sole? Sembra una provocazione, forse un grido, l'opera poetica di Elena Bartone. Una provocazione che si fa grido e che riesce a contestare una certa immagine del divino, scolpita dentro, nel cuore delle umane generazioni. Una provocazione a ripensare e a mettere in discussione quell'immagine dicotomica della realtà che vuole collocare, in una fatalistica divisione, luce e tenebre, cielo e terra, materia e spirito, Dio e uomo. In tal modo la ricerca innata dell'oltre, il sussulto umano dell'anima verso la trascendenza, lì, tutto, si esaurirebbe: in un illusorio sussulto, in un inutile anelito all'esodo, sempre destinato a rientrare deluso nell'orizzonte finito dell'ombra.