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"Ho scelto il Pulci, credo, perché non c'era nessuna ragione per farlo, perché il grado di immotivazione era enorme, letteralmente non c'era nessun motivo per farlo". È un grande atto di libertà, per il Manga, quello di scegliere, fra i tanti poemi epici, proprio il Morgante del Pulci. Non è un certo un classico poema cavalleresco, non mette in scena grandi virtù, ma anzi è impregnato di "grottesco" e di "mostruoso" È un testo "folkloristico", con un linguaggio spesso dialettale, a volte decisamente da caserma. È comunque un poema affascinante, ma certo non facile, che, come ebbe ad affermare lo stesso Manganelli: va un po' raccontato e un po' spiegato".