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Considerando Jürgen Habermas il filosofo più importante dell'ultimo mezzo secolo sul piano internazionale, e il suo lavoro cruciale nel tentativo di fornire gli strumenti teorici post-marxisti per una prospettiva di emancipazione radicale, Paolo Flores d'Arcais si impegna con Habermas in un confronto critico senza diplomazie. Ritiene infatti che almeno a partire dal dialogo tenuto a Monaco di Baviera il 19 gennaio con l'allora cardinal Ratzinger, Habermas abbia progressivamente edulcorato le sue posizioni politiche, rinunciando alla prospettiva emancipatoria della "democrazia radicale", ripiegando sul contributo ormai irrinunciabile che le religioni devono/possono dare a una democrazia altrimenti in crisi, perché incapace di garantire i presupposti normativi di libertà-eguaglianza-fratellanza su cui si fonda. Flores d'Arcais rintraccia la radice di questa capitolazione di Habermas alle "tentazioni della fede" nella pervicace illusione del suo cognitivismo morale.