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Ricordano il coro greco le liriche di Valentina Lombardo. I versi, nel loro scorrere, accompagnano con la loro musicalità una rappresentazione che è quella della vita, in tutta la sua crudeltà a volte. Una quotidianità che non fa sconti, un "patto solenne, / che fu vita e morte / in un solo istante". Emerge con vigore un retroterra culturale classico che torna in ogni composizione, un canto che grida la propria sofferenza dettata da un amore che brucia, consuma, usa e getta, lasciando la poetessa "su un letto di spine, / aggiogata da un'infantile pudicizia". Un urlo disperato e rassegnato, dove la ragione ha la meglio nel momento in cui diviene consapevolezza di ciò che è stato: "Pia Illusione, / la chioma si adagia / su ingannevoli piume. / Odi Speranza / dove grida Indifferenza, / piangi lacrime / che non bagnano Amore, / accarezzi ricordi / ove mano è gelida".