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Uno schizzo a china su un foglio ripiegato emerge durante la ristrutturazione di un bar della provincia di Bari; rappresenta una figura umana e reca una sigla «f», una data, un appunto scarabocchiato. Da questi elementi l'autore dà vita a un'indagine appassionante: secondo lui il tratto, i motivi decorativi, lo stile inconfondibile sono tali da far fortemente sospettare un'attribuzione al celebre artista futurista Fortunato Depero. Si tratta però di ricostruire, sulla base di dati lacunosi, se Depero potesse trovarsi quell'anno in quel luogo. Al di là della paternità dell'Omino di Giovinazzo, sicuro è il raggiungimento di un intento compatibile con il suo contesto culturale: il disegno campeggia oggi come logo sui tovagliolini del Gran Bar Pugliese, certo posati accanto a una futuristica bottiglietta di Campari Soda.