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Don Albino Alves da Cunha e Silva nacque nel 1882 in Portogallo e venne ordinato sacerdote il 23 giugno 1905. Nel 1910 scoppiata la rivoluzione in Portogallo e proclamata la Repubblica, don Albino, insieme con tanti altri sacerdoti e laici impegnati, fu perseguitato duramente, quindi condannato alla prigione e alla deportazione in Africa. Prima che si mettesse in atto la sentenza, tuttavia, con il permesso dell'arcivescovo, partì per il Brasile. Venne destinato a Catanduva, dove dispiegò tutte le sue capacità imprenditoriali raccogliendo fondi e lavorando per la costruzione della chiesa e dell'ospedale. Costruì un ospizio per gli anziani, il villaggio San Vincenzo, la casa del fanciullo «Sinharinha Netto», l'asilo Ortega-Giosué, il ginnasio mons. Lafayette, un santuario dedicato a Nostra Signora Aparecida e, per i Padri Dottrinari, sostenne la costruzione del seminario. Si impegnò per avere a Catanduva la Facoltà di Medicina (1969), il Collegio commerciale (1971), la Facoltà di Economia e Commercio (1972) e la Facoltà di Scienze Motorie (1973). Morì il 19 settembre 1973, compianto da tutti come «padre dei poveri» e «vero fondatore» di Catanduva.