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"Andare in montagna è tornare a casa" raccoglie dieci scritti di John Muir che sono altrettanti inni alla natura selvaggia. Dalla Yosemite Valley alle vette inviolate della Sierra Nevada e fino ai remoti ghiacciai dell'Alaska, le parole di Muir riescono a comunicare al lettore l'entusiasmo, il rispetto e una visione autenticamente spirituale della wilderness che lo hanno reso un'icona del moderno conservazionismo - il "profeta" dell'ambientalismo mondiale. In questi scritti, la gran parte dei quali inediti in Italia, lo sguardo del naturalista si combina a quello del poeta, e quello dello scienziato a quello dello scrittore, riuscendo a toccare la mente e il cuore in modo unico e forse irripetibile nella storia della letteratura naturalistica. Per Muir, tutto in natura ha la capacità di suscitare meraviglia e di rimandare a un significato ulteriore, tanto semplice quanto vasto e denso di significato - un fiore sconosciuto, l'ululare del vento, la neve che cade, le montagne solo apparentemente immobili. Non vi è elemento, né forma di vita, che ai suoi occhi non sia degno di essere celebrato e compreso.