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Viviamo come in una pentola a pressione, costretti, con temperature e pressioni diverse, a interagire con altre persone nella loro pentola. Se potessimo uscire dalla pentola capiremmo quanto siamo condizionati. Il romanzo parla dell'uomo nella pentola della vita. Alcune persone nascono molto in anticipo e si trovano a vivere in un mondo per loro primitivo. Aurelio ha una sensibilità e un'intelligenza superiore ai suoi colleghi e le riversa nell'attività di insegnante in una scuola speciale, credendo fortemente nel suo nuovo percorso di vita, per lui ideale; il suo slancio però sarà eccessivo e lo porterà a infrangersi su duri scogli di realtà. Il suo sogno resterà raggelato, qualcosa si è frantumato; non certo però il movimento del suo cuore, né l'ideale che lo aveva animato. Lo spaccato di vita narrato, illuminato dalla bontà spirituale del protagonista, è uno di quelli della società in cui oggi viviamo. Un'utile visione di noi stessi, un'utile sottolineatura al bieco egoismo di tanti.