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Paolina Leopardi (1800-1869), la dimenticata "sorella", condusse per molti anni una vita triste e malinconica, ma riuscì in tarda età a spezzare le catene che la costringevano nel palazzo di famiglia e a "volare via" per vivere la sua «stagion lieta». Per la prima volta e su basi rigorosamente scientifiche se ne ricostruisce l'esistenza attraverso documenti e lettere perlopiù inediti, rintracciati negli Archivi e Biblioteche di tutta Italia, con il risultato di ricomporre nei minimi dettagli la figura e il pensiero di questa donna poco ricordata, ma fuori del comune e di alto spessore culturale. Soprattutto se ne ricostruisce l'attività intellettuale, l'aspetto forse più importante, e più trascurato, che dà ragione di quegli aggettivi «colta e forte», con i quali il famoso fratello l'aveva definita. Due destini, quello di Giacomo e di Paolina, che si intrecciano inevitabilmente, con risvolti mai indagati come in questo libro; in particolare, oltre la partecipazione della "sorella" all'esperienza intellettuale del poeta, emerge il loro difficile rapporto con i genitori, con gli altri fratelli, con i parenti, con la società recanatese. Ne risulta così il quadro di una vita e di un'epoca, sullo sfondo della storia della nobile famiglia di uno dei più straordinari protagonisti dell'Ottocento culturale europeo.