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A giudicare da quel che si sa della sua vita, John Donne doveva essere un tipo capace di cavarsela in una rissa come in una disputa filosofica, in una taverna come in un salotto, su una nave da guerra come sul pulpito di una cattedrale. Entra giovanissimo all'università di Oxford per poi passare forse a Cambridge; studia diritto a Londra, dove si dà a una vita mondana brillante; si imbarca nelle spedizioni marittime del conte di Essex e di Sir Walter Raleigh; diventa segretario privato del Lord Guardasigilli, ma, quando si scopre che ne ha sposato segretamente la nipote Anne More, perde l'impiego e affronta un lungo periodo di gravi difficoltà. Tuttavia si risolleva e prende i voti nella Chiesa d'Inghilterra. Arrivano allora - benché segnati dal dolore per la perdita della moglie - gli anni della consacrazione pubblica, culminati nella nomina a cappellano di corte del re Giacomo e decano della cattedrale di San Paolo. La sua personalità multiforme si riflette nella sua opera - animata da un'eloquenza prodigiosa - e in particolare nelle sue liriche d'amore, che parlando d'amore evocano un intero universo. Questo volume presenta una scelta di poesie tra le più rappresentative, nelle quali si intrecciano slancio passionale e raffinatezza intellettuale, fervore e cinismo, arguzia mondana e affiato spirituale.