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Il volume è diviso in due parti: nella prima, condotta in dialogo con Lessing, ci si focalizza su una concezione della religione che trova nella libertà il suo momento sorgivo e rivelativo nella coscienza di ogni uomo, e che, nel suo dinamismo, si contrappone con decisione alla fissità del confessionalismo dogmatico; nella seconda, condotta in dialogo con Fichte, il concetto di trascendentale viene declinato nella sua valenza specificamente etico-religiosa, nel senso di una mistica oscillante tra i poli di un'identitas entis e di un'alterità della Trascendenza incomprensibile alla ragione calcolante umana e intuibile unicamente con il sentimento. Ne risulta, così, una tensione - fissata sintomaticamente nella categoria concettuale della "religione secondo l'Illuminismo" - tra la volontà dell'individuo di cercare incessantemente la verità e la consapevolezza dei limiti della ragione umana in questa ricerca, sicché il destino dell'uomo consiste non soltanto in un costante perfezionamento etico, ma anche nell'abbandono a una Provvidenza e a uno spazio di Trascendenza che il cuore percepisce, agostinianamente, intimior intimo meo.