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Il volume studia l'eredità di Gramsci nella vita culturale della seconda metà del Novecento. Individua nell'opera di Pasolini e di Sciascia precise riprese dei temi gramsciani e ne analizza i caratteri. Questo libro si colloca quindi al punto d'incrocio tra la critica letteraria, l'analisi politica e la storia della cultura italiana del Novecento. Il titolo fa però riferimento non al secolo scorso, ma al nostro: a dissipare l'eredità di Gramsci, secondo l'autore Francesco Virga, non sono certo stati gli intellettuali del secolo scorso, come Pasolini e Sciascia, che anzi ne hanno fatto vivere i valori ideali: è piuttosto la cultura del XXI secolo ad avere lasciato in ombra la lezione, ideale e politica, dei grandi del Novecento. In questo senso, ma solo nelle sue conclusioni, il libro è un saggio sulla crisi della cultura dei nostri giorni.