Tab Article
Attraverso lo sguardo di Prometeo riemerge una tradizione di nemici ostinati di ogni illusione. Di coloro che rifiutano, come Ivan Karamazov, il biglietto di una vita effimera, svelando sempre di nuovo, in ogni riga e in ogni verso dei loro scritti, in ogni piega dei loro pensieri, l'illusorietà di ogni umana speranza. Gli occhi di Prometeo diventano allora quelli di Lucrezio, di Leopardi, ma anche di Elias Canetti, Miguel De Unamuno, di tanti personaggi dostoevskjiani e di tante "maschere" kierkegaardiane. E sarà proprio Kierkegaard l'autore che più di altri ci consentirà di tenere il filo, nel percorso che qui si propone: accanto al suo "sosia spirituale" Dostoevskij e a maestri a noi contemporanei come Sergio Quinzio, Massimo Cacciari e Sergio Givone. Appellarci al loro pensiero, ai loro scritti, ai loro testi, vorrebbe essere in questo percorso il tentativo di rintracciare una guida, che possa sostenerci e condurci nello sforzo di reggere alla durezza di un pensiero che non può accettare effimere stampelle. Che vuole tentare la via, "umana troppo umana", di guardare fisso negli occhi quello spettacolo tragico, fragile eppur bellissimo, che è, da sempre, la nostra esistenza.