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Le più belle pagine di Carlo Cattaneo, avevano nel 1922 acceso l'interesse di Gobetti per il patriota e pensatore milanese. Tre anni dopo gli avrebbe dedicato un articolo su «La Rivoluzione Liberale», ma soprattutto avrebbe deciso di accogliere nelle sue edizioni la tesi di laurea di Bruno Brunello sulla filosofia cattaneana, «una filosofia per modo di dire» - la definisce l'autore dello studio - che non si confrontava con i temi proposti «dalla logica dialettica hegeliana» e che tuttavia costituiva un corpus di pensiero non aggirabile. Di fatto, questo saggio pubblicato da Gobetti inaugurò lo studio sistematico dell'opera di Cattaneo.