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Al di là della Grande Muraglia, immerso tra le colline della provincia dello Hunan, si trova il villaggio di Puwei: un'oasi di quiete e tradizione, dove la memoria del passato vive ancora oggi, nutrendo le anime del presente. Qui, in un tempo difficile da definire, ma molto lontano, un gruppo di donne ha dato inizio a una cultura unica al mondo, preziosa, profonda, ricca di valori. La grande disparità tra il sesso maschile e quello femminile, unita all'immensa saggezza delle donne, furono il motore della nascita del Nüshu, l'unica lingua al mondo creata e utilizzata esclusivamente da donne. Un codice fatto di caratteri romboidali, dalla forma longilinea ed elegante, ai quali gli uomini non prestavano attenzione. Un mezzo di comunicazione estremamente intimo, che permetteva alle ragazze di esprimere i propri pensieri e le proprie afflizioni in estrema libertà, quella stessa libertà negatagli all'interno della società patriarcale nella quale vivevano. Si riunivano tutte in una stanza dove ricamavano, cantavano, parlavano e questi momenti erano attimi di sollievo da una quotidianità opprimente.