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Il Regio Penitenziario di Oneglia, su progetto dell'Ing. Pietro Bosso, inaugurato il 1° febbraio 1848, impattò notevolmente sul territorio e sull'economia locale per le molte attività di medio/piccolo artigianato (falegnameria, carpenteria metallica, calzoleria, sartoria, tipografia, litografia) svolte dalla quasi totalità degli "ospiti" per conto dell'Amministrazione o di svariate aziende in appalto. "Nel Penitenziario i reclusi apprendono un mestiere e un'etica lavorativa che torneranno utili una volta tornati nella vita civile". Il grande Carcere era un «rione» cittadino che dagli iniziali 500 arrivò ad accogliere fino a 800 reclusi. L'enorme struttura si estendeva per quasi due ettari dietro la centrale Piazza Maria Teresa (attuale Piazza Dante) fino alla stazione ferroviaria. Dalle macerie dei bombardamenti della Seconda guerra mondiale è sorto un nuovo quartiere: i palazzi a Levante di Via Berio, il grattacielo "Andrea Doria", i giardini "Arturo Toscanini" con relativa autorimessa. "Quando le guardie suonavano la tromba" ripercorre la storia dello stabilimento carcerario.