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"Maestro d'Egitto" è il racconto di un anno scolastico, il 1982/83 trascorso ad insegnare ai figli dei lavoratori italiani in un cantiere sperduto, lungo il Canale di Suez. L'ingaggio dalla "Scuola parificata San Francesco del Cairo" avviene in modo fortuito: ottenuta la licenza magistrale il protagonista, dopo aver inviato lettere a tutte le Scuole italiane nel mondo, riceve un telegramma che lo convoca al Cairo. Giunto lì scopre che la scuola è a duecento chilometri in una località in pieno deserto. Messo alle strette accetta e si ritrova catapultato in una realtà, quella di un campo con le famiglie degli espatriati, chiusa ed isolata ed un piccolo gruppo di bambini delle medie. A tirarlo fuori dalla solitudine l'incontro e l'amicizia con due professori della scuola italiana al Cairo raggiunti nei fine settimana. A Pasqua, poi c'è l'arrivo della sua ragazza per una settimana di vacanza nel Sinai, al monastero di Santa Caterina, e alle spiagge di Sharm El Sheik, all'epoca ancora incontaminata e "semioccupata" dagli israeliani. In mezzo alcuni flash back sulla sua infanzia e sulla scuola elementare frequentata a Roma.