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«Già il titolo di questa raccolta di Fabio Dainotti, poeta e studioso di poetologia, da anni residente a Cava de' Tirreni, può offrici una spia semantica del mondo-tempo che ha favorito la stesura di questo libro così singolare, direi abbastanza avulso dall'attuale panorama poetico italiano. Si tratta di una "spia", squisitamente caproniana, sùbito convalidata dall'esergo in limine al libro. Del resto, Ultima fermata è opera ricca di riferimenti e suggestioni intertestuali, nelle quali si rincorrono l'un l'altro poeti significativi della nostra modernità o post-modernità, che hanno nutrito l'immaginario e la personale riflessione poietica di Fabio [...] All'interno dell'attività fermentante della memoria, Dainotti è in grado di fermare, in fulminei cortocircuiti mentali, i flash istantanei del proprio pensiero poetante; singole situazioni; stati d'animo; gesti, ricatturati psichicamente, e come fermati per sempre nel tempo.» (dalla nota di Luigi Fontanella)