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"Bisogna sentirsi a proprio agio con la vita per scrivere di paesi notturni attraversati in un abbraccio, di stazioni ferroviarie complici di addii e ritorni, di paesaggi immersi nel profumo dei gelsomini e riuscire a mantenere un equilibrio nell'estensione del gesto poetico, che non risulta mai eccessivo o inappropriato, anzi contiene una sua misura. Le strade del bacio è una raccolta che punta decisa sui sentimenti, uno in particolare: il motivo dell'eros che non conosce regole se non quelle che in molti passaggi ripropongono le atmosfere del Cantico dei Cantici [...] vive di proiezioni e di attese, non è un camminare per orizzonti monotoni, piuttosto una gradazione di immersioni in un sottosuolo già affollato di piccole verità da assumere a riferimento. Esiste un passato che somiglia a un continente interiore, da cui poi l'autrice torna ogni volta più ricca. La Lucania è la terra d'origine (dell'autrice), Roma è la terra di elezione, ma è come se fra le due geografie ci fosse dialogo non semplicemente distanza, entrambi scenari che favoriscono i movimenti del cuore, aiutano a circoscrivere meglio la resistenza all'usura del vivere, che è il vero nemico contro cui fronteggiano questi versi. Un nemico subdolo, antico, a cui non c'è da opporre nulla se non l'originaria limpidezza della parola". (Dalla prefazione di Giuseppe Lupo)