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Nell'anno in cui consegna alle stampe Robinson Crusoe (1719), Daniel Defoe pubblica un pamphlet, nel quale mette impietosamente a nudo le gravi malversazioni che vede verificarsi sulla borsa londinese, scagliandosi, con toni a tratti sarcastici, a tratti veementi, contro le pratiche speculative del tempo. Così come i cannibali di Robinson Crusoe si avventano sulle loro povere vittime, allo stesso modo gli stock-jobbers devastano il mercato, manipolandolo. Il testo del 1719 ha un antecedente in un altro libello del 1701, dai toni analoghi. I due testi non sono stati oggetto di recenti edizioni critiche, né di commenti approfonditi. Nessuno dei due libelli, inoltre, risulta mai pubblicato in Italia, nonostante il loro indubbio valore e interesse storico-scientifico. Da questi due piccoli capolavori, emergono temi che, ancora oggi, sono dibattuti da chiunque si interroghi sui principi e sulle regole che dovrebbero presiedere al corretto ed efficiente funzionamento dei mercati finanziari.