Tab Article
"Ho infilato chiodi e tappi per le orecchie nel mito perenne di Orfeo ed Euridice, senza far troppo caso ai precedenti. Assecondando, smantellando, procedendo per spostamenti o derive, tra condanna e salvezza, in un continuo riordino e scompenso, tra flashback e proiezioni. L'esito più clamoroso è il selfie di Orfeo che, senza voltarsi, al culmine della risalita, inquadra involontariamente la povera Euridice. Ecco fatto il celebre danno. Ma ho anche immaginato che i due, una volta riuniti, non si vedano più con gli occhi di prima. Mi sono chiesto se Orfeo non sia l'assassino di Euridice. O quale preterintenzionalità ne faccia, a sua volta, una vittima. Cosa avrebbero combinato nella gabbia di coppia borghese? E se lei non fosse mai esistita, se Euridice fosse la disperata invenzione di un aedo con i nervi a pezzi, di un amante con le spalle al muro? Il Fato stravince anche sugli dei. Figurarsi sulle variazioni in scala di un cold case scapestrato e sanguinante, tra i più insondabili di ogni tempo e luogo, senza tempo e luogo." (dall'introduzione)