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Il poeta di spessi cammini è una biografia romanzata di Felice Fischetti (Guardia Lombardi 1931 - Torino 2005), internato per trent' anni nel manicomio di Collegno. Contrabbandiere, minatore in Belgio e in Francia, legionario ma, soprattutto, poeta. Provò, e riuscì, a trasfigurare l' angoscia nella libertà dei versi. Versi visionari, cadenzati e impreziositi dall'invenzione di neologismi. Un uomo solitario, amante dell' ombra, dalla sensibilità affine a quella di Dino Campana. Definiva se stesso "il Dio della parola". La sua esistenza "a margine" sfiorò, nel 1984, quella di Natalia Ginzburg. La scrittrice, riconoscendone il talento poetico, scrisse un commento alla sua opera. Una raccolta a tiratura limitata fu presentata, nel 1985, presso il Teatrino di Collegno. Restano alcune foto che ritraggono Fischetti, lo sguardo incredulo, accanto all'autrice torinese. L'anno successivo, il regista Tonino De Bernardi produsse, per conto di Rai 3, un documentario sull' autore. Rita Brescia, psicoterapeuta e scrittrice, lo conobbe quando, dopo la Legge Basaglia e la chiusura degli ospedali psichiatrici, Felice fu destinato a un Gruppo Appartamento, sempre nei pressi di Torino. Per sei anni lo seguì professionalmente e ne raccolse la testimonianza e le confidenze. Trascrisse dai manoscritti molte poesie e, dopo la morte, intraprese un viaggio attraverso i luoghi del poeta, incontrando le figure.