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Come quelli di Chopin, anche questi "Preludi" sono "brevi improvvisi o piccoli scherzi e racchiudono un'idea, uno spunto che quasi sempre nasce da sé". Scritta all'indomani del sisma che, nell'agosto del 2016, ha distrutto il Centro Italia, questa raccolta presenta caratteristiche che la avvicinano a un romanzo, seppur breve e costruito su episodi. Diverse e tuttavia coincidenti, infatti, sono le linee che ne reggono la struttura: le emozioni che hanno scosso l'autore a seguito del terremoto che, tra gli altri, ha colpito anche i luoghi della sua infanzia; i suoi ricordi; la figura di Sultan, il "Piccolo Principe", uno dei bambini che ha in cura nel Policlinico. E queste linee altro non sono che le direttrici dell'intera esistenza di Marziali, in un continuo equilibrio tra classicità e modernità che passa naturalmente attraverso la Musica, i sensi - vista e udito - e, soprattutto, la memoria.