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«...quale mondo stiamo lasciando in eredità ai nati alla fine di un secolo non a caso definito breve? Quanto la loro vita è distante da abitudini e modelli risalenti solo a pochi decenni prima? Verso quale futuro si dirigono? [...] "L'alba che verrà" percorre e attraversa la realtà con l'immaginazione, perché questa è la rivoluzione, il potere più grande che l'umanità può esercitare per cambiare il proprio destino. Un destino troppo incerto». (Dalla Prefazione di Dora Marchese)