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«Leggo Trischitta e riga dopo riga Catania diventa una città-specchio del vulcano che la sovrasta e di cui imita i colori: la osservo passare dal nero della politica al rosso del sangue, dal nero di una città violenta al rosso brillante di una città raggiante. Il romanzo di Trischitta narra proprio della metamorfosi di una città che procede di pari passo con la crescita interiore di un ragazzo. Il ragazzo forse è lui stesso, ma non importa. Anche perché Trischitta entra ed esce dal personaggio, facendolo diventare alternativamente narratore e oggetto della narrazione, con salti dalla prima alla terza persona che sono soggettive che poi si aprono in ariose panoramiche.» (Dalla Postfazione di Tommaso Labranca). Prefazione di Manlio Sgalambro.