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«Il tema della perdita, della sottrazione, è forse tra tutti il tema poetico per eccellenza. Che cosa racconta da sempre la poesia se non il correre delle stagioni, il denudarsi inerte dei boschi, la morte dell'amore, il declinare lento ma inesorabile dell'esistenza? Il poeta lo sa benissimo, ed è il repertorio che esprime la vocalità ricca e articolata di Anna Maria Di Brina in "Rosa come coccodrillo", la sua prima silloge di versi uscita per Algra Editore. Lo strappo più terribile - un distacco fatale, che chiede inevitabili recuperi e riscatti d'arte - è quello dall'infanzia dei giochi e delle piccole cose, un mondo perduto all'interno del quale la Di Brina compie la sua personale "recherche", un'operazione che solo le parole hanno il potere di attuare, e solo quelle che vengono dal cuore». (Luigi La Rosa)