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Il titolo parrebbe quasi un ossimoro, ma quella virgola cambia tutto il senso. Personaggi e animali s'incontrano, dialogano, diventano attori di una scena simbolica più grande. Il teatro che è rito e simbolo ha bisogno di questo chiaroscuro sapienziale. "Luce, dell'ombra", un genere che sconfina e intende visitare lo spazio del mito e della sapienza ermetica. Figure che sono testimonianze di un antico mondo perduto, archetipi permanenti nell'immaginario di sempre, presenze misteriose e alchemiche che nascono non dal sogno o da rêveries, ma dalla necessità di dare voce e anima a personaggi che si muovono nella poetica dell'autrice. Fiabe o racconti, prose sapienziali e dialoghi a più voci, in uno spazio sospeso che solo il teatro restituisce, si alternano e si avvicendano.