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Dopo i "Pensieri Giacobini" (2010), "Pateravegloria" e "La Corona e l'Altare", Paolo Cugurra aveva considerato "L'Approdo" (2014), come suggeriva il titolo, la conclusione delle sue riflessioni sul tema religioso, ma ora, con questi Pensieri più vicini alla conclusione vera, egli, nel breve tempo residuo, ha sentito di dover dire ancora qualcosa. Le occasioni sono state quotidiane e ciascuna ha avuto alcune pagine, ma credo si possa giudicare che il dialogo finale tra i due amici in Fossatello riassuma un modo di sentire ove è assente la certezza mentre domina l'intuizione di un messaggio naturale semplice e puro che consiglia di confidare nella salvezza che tutti ci attende, proprio tutti, dopo aver scontato la pena.