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Alla locanda di Piedeldosso l'esistenza si tinge di storia e costume mentre un glicine compie il miracolo di attraversare i secoli e raccontare storie. Come fosse un cristiano. La locandiera Nella, il figlio Steno che porta il nome del padre, zio Mario, i ruspanti frequentatori della stazione di posta con locanda, tutti animano un paese uscito dalle follie del fascismo con paura sì, ma genuino entusiasmo. Una bici-officina e il primo frigidaire. Il radiogiornale e l'ansia per Togliatti. Quattro chiacchiere a tavola con Rossellini e l'attrice americana. Il puntiglio di Gadda e la galanteria di Ungaretti. La briscola con Nuvolari e Ferrari arrivati sul bolide mai visto, vestiti da aviatori. L'antagonismo tra Bartali e Coppi, astri rei dell'unica colpa concessa ai grandi, emettere una luce eccessiva per il cielo di un'epoca sola. Una narrazione meticolosa strappa all'oblio frammenti di un'Italia immensa e semplice, stipata a fatica nelle sue piccole, indimenticabili storie di provincia.