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Questo lavoro delinea un percorso attraverso l'evoluzione della poetica e della prassi registica di Giorgio Strehler attraverso la messa in scena dell'opera teatrale di Shakespeare dalla fine degli anni Quaranta fino alla fine degli anni Settanta. Delle dodici regie strehleriane la scelta è caduta su quattro - La bisbetica domata (1949), Il gioco dei potenti (1965), Re Lear (1972) e La Tempesta (1978) - che l'autrice ritenuto essere quelle in cui è possibile leggere l'evolversi della concezione del Teatro da parte di Giorgio Strehler, in modo da tracciare un preciso percorso di maturazione che non solo non può non prescindere dal contesto storico in cui tali opere sono state messe in scena, ma che la Storia ha contribuito a plasmare irrompendo e fluendo in maniera spesso "violenta".