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La demenza coinvolge un numero sempre più ampio di persone ed è in crescita esponenziale: la vera epidemia del ventunesimo secolo. Ma il carico assistenziale cade quasi tutto sulle spalle delle famiglie. Non basteranno le case di riposo, insufficienti e costose. Non basterà la rete sociale formale che, malgrado i suoi sforzi, rischia di essere sempre più inadeguata. Bisogna trovare il modo di gestire questi pazienti a casa loro, tra i loro cari, sviluppando metodi di gestione che rendano il peso affettivo e organizzativo sopportabile, il costo economico affrontabile, la rete pubblica efficacemente supportante. Questo testo, nato dalla esperienza clinica maturata in un centro per la diagnosi e cura delle demenze, cerca di raccogliere questa sfida: strumento utile a formare le famiglie alla gestione di una persona con demenza, ma anche riflessione su cosa può essere punto di snodo tra strutture pubbliche, sociali e sanitarie, e famiglie. Si cerca qui di uscire dallo schema della presa in carico dei servizi pubblici come sostitutiva della famiglia, per essere elemento di implementazione della creatività spontanea sociale, in cui la famiglia è al centro dell'intervento, in una reale ed efficace, seppur non semplice, capacità di comunicazione tra questi attori.