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"La corona è soltanto un cappello che lascia passare la pioggia". Il cupo tuono dei cannoni risuonò nella piana spoglia che circondava il villaggio di Rossbach intorno alle 15.00. L'attacco colse di sorpresa l'esercito austro-francese, i cui generali, Soubise e Hildburghausen, non si sarebbero mai aspettati un'offensiva del nemico nelle condizioni in cui versava: le forze del regno di Prussia consistevano in appena 22.000 uomini, poco più della metà di quelle avversarie. Eppure quel folle re prussiano, Federico II, che chiamavano il Grande, si muoveva con la sicurezza di chi aveva la certezza di vincere. Dopo solo un quarto d'ora, uno sciame di cavalieri stava per piombare sulle truppe austro-francesi a tutta velocità. Era il 5 novembre 1757, il giorno in cui l'aquila nera di Prussia volò più alto che mai. Qui si parla di Federico II e del suo mirabile, invidiato ma sopratutto temuto esercito. I soldati prussiani, le tattiche e le strategie, gli armamenti e le uniformi... il tutto accompagnato da un apparato iconografico di 31 rare tavole di Adolph Menzel.