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«Com'è fatta l'esperienza? E come diventa possibile?» Attorno a queste domande ruota l'indagine della filosofia dal momento in cui Kant le ha poste nella loro radicalità. Facendo uso del pensiero di Gilles Deleuze e Félix Guattari, il libro intende provare a rispondere proponendo una teoria dell'esperienza che sia all'altezza del contemporaneo e che prenda in considerazione componenti fondamentali quali le sensazioni del corpo, la costruzione del linguaggio e il disegno di un orizzonte di senso condivisibile. Proprio a partire da questo aspetto si può arrivare a vedere che le condizioni di possibilità dell'esperienza non sono eterne, ma cambiano con il variare degli assetti sociali e politici. Così una politica dell'esperienza avrà anche la vocazione non tanto di operare una scelta tra alternative date, bensì di trasformare i confini stessi di ciò che è possibile, attraverso un uso ambiguo del mito e una liberazione della potenza dell'immaginazione, per iniziare a pensare una prassi al contempo d'analisi e di partecipazione.