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In un breve scritto del settembre del 1933, The Cult of the Individual, Bertrand Russell sosteneva che «le persone che al giorno d'oggi credono che la terra sia piatta non hanno alcuna possibilità di persuadere gli altri (sensible people), e stanno semplicemente affermando il loro diritto di essere stupidi». Le pagine di questo libro tentano una riflessione sulla questione che emerge da un'affermazione come questa, particolarmente in un momento storico nel quale questo diritto - a cui le parole del filosofo inglese fanno riferimento - sembra, anche grazie a circostanze (apparentemente) contingenti, volersi e doversi affermare con maggiore forza. Dario Giugliano concentra la sua analisi sul mondo che "precede" l'era di internet, soffermandosi invece sulla questione della letteratura come forma canonicamente privilegiata della possibilità della trasmissibilità del senso. È sulla crisi di questo mondo - che è insieme causa ed effetto della perdita del potere affidato al linguaggio - che occorre volgere ancora una volta il nostro sguardo, quello di un'estetica che si fa ontologia.