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Esiste un'analogia tra la concezione hegeliana dell'essenza e l'essenza aristotelica? E qual è l'impatto di quest'analogia nella generale economia della scienza della logica? Attraverso alcuni luoghi significativi della dottrina dell'essenza, e servendosi dell'interpretazione che Hegel stesso ha dato della filosofia dello stagirita nelle Lezioni sulla storia della filosofia, l'autrice invita a ripensare questa parentela, una parentela finora ritenuta più lessicale che veramente speculativa. L'essenza come potenza, il senso di passato necessario che essa evoca, il suo ruolo fondativo in quanto riflessione, la problematica determinazione finale come "wirklichkeit": a partire dall'indagine di questi snodi teoretici fondamentali, il concetto hegeliano di "wesen" si delinea gradualmente come un'originale rielaborazione del "ti ên einai" di Aristotele, nella paradossalità di un costitutivo, necessario tendere dalla potenza all'atto senza mai poter davvero diventare quest'ultimo.