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Forse è una reminiscenza. Fatto sta che l'autore, sin da quando dodicenne leggeva Allan Kardec, capendoci molto poco, era certo che la società femminile fosse migliore di quella maschile. Ancora adesso vede la donna come uno spettacolo, che va continuamente incontro alla sua attenzione con la capacità di procreare, di spartire in due il suo corpo durante la gestazione, di crescere i figli e di rimanere in equilibrio, anche quando la pressione dell'incarnazione la mantiene in un forte stato di stress. Certamente questo vale per la media evolutiva delle donne, che giungono a questi risultati quando, durante le vite precedenti, hanno fatto davvero un buon lavoro su ciò che erano, sia come femmine e sia come maschi.