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Una famiglia aristocratica con un antenato papa, uno stabile di lusso, gli sfarzi residui di una nobiltà decaduta, un nonno e un nipote a capo di una vera e propria organizzazione criminale. La solitaria e inascoltata lotta femminista di una donna apparentemente privilegiata a una cultura violenta e maschilista che la vorrebbe vittima silenziosa. È in questo scenario che la contessa Maria Cristina Savoldi d'Urcei Bellavitis è cresciuta fin dalla morte di suo padre, quando aveva soltanto dodici anni. La sua ribellione è sempre stata vista come qualcosa da estirpare con violenza e la splendida casa famigliare nel centro di Milano è, per lei, una pericolosa gabbia dorata. Ora Cristina si trova a un bivio: decidere se continuare a combattere, dopo decine di denunce cadute nel nulla, o arrendersi all'inevitabile salto nel vuoto. La resa o la lotta all'ultimo sangue?