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In occasione dell'apertura al pubblico dell'ADI Design Museum a Milano (26 maggio 2021), il volume accompagna una delle mostre inaugurali che è un omaggio a uno dei padri fondatori dell'ADI, l'imprenditore Giulio Castelli, il cui contributo è stato fondamentale per la nascita del sistema del design italiano. Giulio Castelli, classe 1920, fu allievo del premio Nobel Giulio Natta, con cui si laureò in chimica al Politecnico di Milano nel 1949. Nello stesso anno fondò la Kartell, l'azienda che introdusse l'utilizzo delle materie plastiche nell'arredo, rivoluzionando il settore. Grazie al lungo e ininterrotto sodalizio lavorativo intellettuale con la moglie, Anna Castelli Ferrieri, la Kartell introdusse sistematicamente la collaborazione con i migliori designer dell'epoca diventando una delle aziende fondatrici del sistema imprenditoriale del design italiano. Giulio Castelli era un imprenditore di idee e di rischio, che non solo non temeva il confronto con gli altri imprenditori, ma anzi credeva nel dibattito e nel sistema come mezzo per far emerge quel "Design" oggi internazionalmente conosciuto. Per questo nel 1956 fu tra i nove fondatori dell'ADI, Associazione per il Design Industriale, che comprendeva industriali, architetti ma anche critici, tecnici, grafici e creativi, in generale mossi dalla volontà di fare sistema. La mostra e il catalogo sintetizzano la sua visione imprenditoriale che non poteva prescindere dal legame con le istituzioni, con il Salone del Mobile, con le neonate scuole di categoria, con i musei e con gli altri imprenditori. Una vita, quindi, legata a doppio filo a quella della moglie e dedicata a quella che oggi chiamiamo la cultura del progetto. Traduzione in inglese di Jon Cox.