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"If you can dream it, you can do it". È ciò che crede il mondo contemporaneo, ma non il protagonista di questo romanzo, un uomo senza nome che affida la sua esistenza a un unico dettame: "l'uniformità dei sogni", un principio semplice e infallibile. L'unico sogno lecito? Sperare di portare una ragazza a vedere "Lo schiaccianoci". Trascorre così un anno piatto e arido nella testa del protagonista, che quotidianamente abbruttisce la sua esistenza tra mondo aziendale fatto di compromessi e feste romane di una borghesia stereotipata, in cui gli unici momenti di gioia rimangono i piccoli intermezzi culinari. Solo un dubbio potrà mettere in discussione il suo impianto teorico: quello di aver incontrato "una singolarità nel piattume". Una donna che potrebbe, come lui, aver riconosciuto l'uniformità dei sogni.