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Roberto Baggio è tuttora uno dei calciatori più ammirati anche da chi non ha potuto vederlo dal vivo, ma chi ha avuto la fortuna di esserci, in quegli anni Novanta in cui tutto sembrava ancora una volta nuovo, non può disgiungere il ricordo di quel decennio dalla bellezza espressa sul campo dal Divin Codino. È questa la cifra del libro di Jvan Sica, che nel raccontare la tormentata epopea nazionale di Baggio non ci parla solo della sua classe e della sua luce, ma anche della fine della Prima Repubblica, dell'arrivo di Internet, della guerra nei Balcani e della musica, tanta musica, che si ascoltava ovunque, anche (incredibilmente) nei juke-box. Anni che ci hanno consegnato il mondo e il Paese che viviamo oggi, con i suoi baratri e le sue meraviglie. Perché dal 1990 al 1998 Roberto Baggio, per noi e per il mondo, è stato l'Italia.