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Questa raccolta di saggi lunghi e di corsivi è una galleria di ritratti d'autore. Il lettore vi troverà cose molto diverse: riflessioni sul Faust goethiano e polemiche su Deleuze, omaggi ad Apollinaire e analisi delle opere di Joseph Roth, un profilo di Croce e uno di Nabokov, paragoni inattesi tra Proust e Dante e tra Gadda e Jacovitti... Ma il fascino del libro sta anche nel modo in cui Marchesini, attraverso la letteratura, affronta alcuni temi di attualità, ad esempio quello della rappresentazione pubblica delle molestie sessuali. Tra continui rimandi al presente, le sue pagine tengono insieme narratori, poeti e filosofi che in apparenza hanno vissuto in mondi separati. Ma in realtà tutti sono stati costretti a scontare la più dolorosa delle condizioni moderne, la mancanza di certezze e fedi condivise. Nel deserto leopardiano della modernità, da un lato resta infatti il progresso scientifico-tecnologico, dall'altro un'arte che non ha più legittimazioni metafisiche: una scienza di niente, o di tutto, cioè di una vita umana per cui non valgono i paradigmi generali. Come non valgono per la letteratura e per quella sua parte che è la critica, di cui questo diario intellettuale riafferma la funzione insostituibile.