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"Sono solo pensieri sparsi, senza una ragione ne un motivo. Scritti tra il 2018 e il 2020, tra naufragi e pandemia, violenza sulle donne e uccisioni di bambini. Due anni difficili per il mondo, e invecchiare in queste circostanze è davvero molto faticoso. In realtà un motivo per scrivere c'è ed è Pandemos. "Pandemos" è un libro di poesie. Alcuni di questi pensieri li ho elaborati mentre mi ritrovavo a venti centimetri da un paziente COVID positivo per incannulare una vena o per misurare la sua pressione arteriosa, per tentare di rianimarlo con il massaggio cardiaco e la ventilazione artificiale, chiusi in ambulanza, in uno spazio di un metro per due, bardato con una tuta bianca, una mascherina e una visiera. Ma non tutti i pensieri tornano da questo periodo".