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"Anamnesi", ovvero reminiscenza, è un ritorno dall'amnesia di senso, in una ripresa di obliate parole; vi si mette in scena un'amnesia ed il suo carattere frammentario ne è cifra essenziale, così come l'epifania del protagonista che, di volta in volta, precisa se stesso attraverso una libera successione di stati d'animo. La presente silloge raccoglie 24 frammenti scritti nel 2009-2010 utilizzando parole venute alla mente tra il 2004 e il 2006; in essi si intrecciano due monologhi dialoganti: quello del protagonista (il superstite ad un naufragio) e quello del coro (gli abitanti del villaggio che lo accoglie). «"Anamnesi" è la storia in versi di un uomo del nostro tempo, di un novello Ulisse antieroe postmoderno straniero a se stesso; è un ritorno al proprio passato, un riaffiorare dell'identità all'io poetante che, vivendo una solitudine ancestrale non risolta neppure dal potente mezzo espressivo di una parola poetica quasi epica, manifesta tutta la propria debolezza di essere mancante.»