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Dal naso all'occhio, sul volto si gioca la partita decisiva dell'esistenza, nel delirio delle apparenze proprio dell'attualità. È ancora possibile salvarsi? Che fare? Adattarsi, rifiutarsi o esplorare la libertà? Entro un'atmosfera kafkiana - ammorbidita da leitmotiv comici - si attraversa un campo aperto, facendo capriole sull'erba alta tra le dune disseminate attorno. La storia è la cornice di un rapporto filosofico singolare tra ontologia e fenomenico, naso e occhio, l'io e l'altro, gli altri e l'alienazione di sé nella società di oggi. I piani, le chiavi di lettura, gli ambiti e la storia: tutto qui si avviluppa in una rocambolesca danza, perché forse bisogna davvero cominciare a danzare...