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Astarte è una dea in esilio. Dimentica di se, si è indebolita e vaga come un demone nel deserto, fino a quando si apre un varco e Astarte riesce a tornare. "Vi era il serpente: un luogo sgombro, attraverso la natura." (Genesi 3,1) Come negli antichi riti che si sono conservati nel nostro Mediterraneo, la dea prima si "imbarca", la sua arca è il sogno, e poi "torna" dal mare (Anagoghie e Katagoghie). Dalle profondita marine Astarte torna rinnovata di tutta la sua forza primordiale, ritrovando l'antica alleanza con la dea pesce Athargatis e le Sirene. Tornando, re-integrando il suo tempio, che è la natura, la memoria ancestrale dell'armonia tra gli esseri umani e le forze cosmiche puo essere di nuovo condivisa e trasmessa a chi si sta risvegliando e la sta cercando. Tre voci si alternano e intessono il racconto: tre livelli di coscienza della forza femminile che ritrova se stessa attraverso una trama di innumerevoli e sottili mutamenti, come i mille riflessi della luna nell'acqua.