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All'amore, alla mia terra, alla mia gente. I sogni, e i voli pindarici di un poeta, che vede il mondo attraverso la lente deformata del ricordo e della nostalgia, si mescolano alla voglia di tornare al passato. Non da adulto, ma del fanciullo che fu. Questo è il dramma umano che strazia il cuore dell'uomo che ha perso la sua infanzia, rapita dalle fauci della miseria e dalla diaspora della migrazione. Ritorna con la mente al passato conscio di non trovare quello che lasciò e questo lo rende ancora più inquieto. In molte di queste poesie si coglie, il grido, il lamento della gente del sud, che urlano contro il fato, ma è forte anche il canto di gioia e di amore che sale verso il cielo a declamare la bellezza della terra amata. È chiaro che gioia e dolori si mescolano in un intreccio di vita e di morte, com'è l'esistenza umana. Tutto questo esce dal cuore dello scrittore che, forse troppo tardi, si è accorto di quanta bellezza e durezza lasciò quando fu strappato alla sua terra.