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Nato a Garlasco, fu allievo di don Bosco a Torino. Tornato nella sua diocesi dedicò la sua vita ai giovani e ai poveri, offrendosi nei più delicati servizi per la sua diocesi di Vigevano. Ricercato predicatore, indirizzò l'innata giovialità e intraprendenza a un'opera caritatevole poliedrica e innovativa, in gran parte nascosta ai più, interpretando con originalità e versatilità l'intuizione del Cottolengo. Aprì nel 1886 una piccola casa per accogliere, assistere e curare i più poveri e abbandonati che oggi è una realtà assistenziale con cinque sedi e quasi 500 posti letto.