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Durante il processo per la canonizzazione di san Tommaso d'Aquino, giunge da lontano un testimone misterioso e inatteso. È frate Carlo, carico di anni, ormai alla fine della sua vita terrena. Da piccolo fu offerto da sua madre al convento di Orvieto e nel sacro chiostro ha trascorso una giovinezza turbolenta, lontano da Dio e da qualsiasi spiritualità. La sua vita sembrava indirizzata a un destino di perdizione, nel contesto della decadenza morale dell'osservanza monastica. Poi è avvenuto un incontro straordinario, che ha provocato nel giovane una vera folgorazione. Al convento è giunto, infatti, Tommaso d'Aquino, accompagnato da due fedeli collaboratori. Il celebre teologo e predicatore chiede al priore che proprio quel giovane oblato gli venga affidato come uno dei suoi scrivani. E così, tra visioni, sogni rivelatori, opere che riprendono l'antica filosofia dei Greci e viaggi al fianco di Tommaso e Reginaldo da Piperno, suo fedele confratello, Carlo riesce a compiere un cammino di purificazione: stupito, commosso, immerso nella luce della sua nuova fede... e il tribunale, che ha ascoltato del santo dottore tanti miracoli capitati alla carne (guarigioni, resurrezioni, tempeste sedate), con grande meraviglia si ritrova a udire di un miracolo ben più grande, quello avvenuto nella conversione di un cuore.