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«Non sapevate che è necessario per me essere in ciò che è del Padre mio?» (2,49) è la domanda di un adolescente, rimproverato per essersi allontanato dai suoi genitori senza permesso. Il culmine della narrazione dell'infanzia di Gesù ci proietta nel cuore della vita familiare: il confronto-scontro con il figlio adolescente. A prima vista appare come una domanda impertinente degna di un altro rimprovero. Ma se prendessimo sul serio la domanda del Figlio dell'Altissimo fatto adolescente? Se Gesù dodicenne volesse rivelare a Maria, Giuseppe e al lettore dei significati specifici del racconto lucano della sua infanzia: un nuovo sapere coniugale e genitoriale? Le pagine di questo libro fanno proprio questo: prendere alla lettera la domanda di Gesù adolescente. E di fatto i primi due capitoli di Luca si schiudono come una graduale iniziazione a una consapevolezza familiare pasquale. Luca evidenzia la profonda unione e sinergia tra vita familiare, vita liturgica e storia della salvezza. Questa sinergia sinfonica svela che caratteristica fondante della chiesa e della stessa famiglia, chiesa domestica, l'essere piena dello Spirito Santo.